martedì 26 luglio 2011

GIORNO 10

Oggi è stata una giornata all’insegna della ‘giurisprudenza’.
Un piccolo gruppo di noi, accompagnato dalla nostra tutor (detta Narratutor!), si è recato all’High Court of Karnataka, la provincia di cui Bangalore è capoluogo. Vi postiamo il link relativo, perché vale davvero la pena rendersi conto di quanto la Corte possa considerarsi avanzata e al contempo interessante sotto molteplici aspetti, sia organizzativi che giuridici:  http://karnatakajudiciary.kar.nic.in/
Ad ogni modo, dopo un lungo viaggio a bordo del nostro mezzo preferito (il mitico rickshaw!), abbiamo raggiunto la nostra meta.
All’entrata siamo stati fermati dalle guardie forse a causa della nostra bianchezza caucasica, mentre entravano tutti gli indiani senza alcun tipo di controllo (siamo forse vittime di razzismo???).
Un avvocato ci ha scortato quindi in un’aula dove si stava tenendo un’udienza presieduta da due giudici, di cui uno di origine Sikh dall’aria autorevole e solenne.
Dietro di loro campeggiava la scritta “LUNGA VITA ALLA VERITA’”, al di sopra della quale si trova il simbolo dell’India, ovvero tre leoni che vengono sorretti dal chakra.
La nostra attenzione è caduta sul lato dell’aula dove si trovano centinaia di libri contenenti le precedenti sentenze (Case Law Books) su cui si basa il sistema di Common Law indiano.
Abbiamo assistito ad un’udienza degna delle migliori puntate di Forum, dove un uomo che occupava abusivamente da 50 anni un terreno di proprietà statale si è sentito legittimato a venderlo e la questione verteva sui diritti degli acquirenti. Uno degli aspetti più interessanti è stata la dettatura in diretta della sentenza da parte del giudice, che rappresenta un elemento differente rispetto al sistema italiano.
Da sottolineare il fatto che ogni 10 minuti c’era un blackout e il giudice interrompeva l’emanazione della sentenza finché non tornava la luce.
Quindi, dopo aver fatto un giro del tribunale e dopo aver acquistato un paio di libri sulla giurisprudenza indiana, abbiamo notato di essere a due passi da UB City, un centro commerciale lussuoso per gli indiani muniti di  cash: non si poteva non andare.
Mega grattacieli e fontane zampillanti ci hanno fatto capire che Bangalore non è solo mucche per strada e rickshaw impazziti. Ci siamo sentiti quasi in dovere di mangiare in un ottimo ristorante cinese per potere poi descrivere le prelibatezze culinarie mandarine agli altri sfortunati ragazzi, costretti a restare in aula ad assistere a 3 lezioni interessantissime (???).
Tornati allo Xime abbiamo notato l’invidia sui volti degli altri derelitti colleghi ma, citando Dante, “non ti curar di lor ma guarda e passa”.
Alle 18 è arrivato il momento dell’incontro con i ragazzi indiani e in uno dei 3 gruppi è successo qualcosa di impensabile: Vincenzo Tarantini (il quale stasera offrirà da bere a tutti per motivi a lui noti) ha tenuto testa da solo ad un gruppo di 10 indiani, improvvisando una conferenza colta su argomenti forse neanche a lui ben chiari.
Al contempo, le nostre ragazze si sono cimentate nella preparazione di un tipico ballo indiano (in puro stile Bollywood) e si esibiranno venerdì sera al già noto “Cultural Show”.
La giornata si è poi conclusa con una allegra e rumorosa cena interculturale insieme agli studenti indiani.
Riccardo e Chiara

While some of us were wandering downtown in the impressive corridors of the Kanataka High Court – the question is: why haven’t they been convicted?  – we diligently attended three interesting lessons at XIME. The unexpected absence of the last professor gave us some free time before the appointment with Indian students. One girl decided to iron a friend’s shirts, two others decided to have a walk to a near  neighborhood to buy some fruit.  In a small supermarket, they discovered  amazing mini-packages - never seen before - of toothpaste, soap, shampoo, … and could not refrain from taking a picture.
The pleasant walk gave the opportunity to see children back from school, market stalls and hawkers, tailors and masons: the real life of a small community.
A nice surprise was waiting for us at XIME: after the focus group with Indian students, the Dean gave the permission to have dinner all together in the main college canteen. We were happy to share this moment with our Indian friends, that looked as excited as us, a fantastic kaleidoscope of faces and languages:  English, Italian, Hindi, Kannada.
We ended up with cheerful greetings and Italian salutations.
Ciao, Namasté

Nessun commento:

Posta un commento