lunedì 1 agosto 2011

BLOG FINALE

Quattordici giorni densi di eventi, di incontri, di immagini, di profumi.
Quattordici giorni di nuove e sorprendenti esperienze: sono trascorsi in un lampo ma – e non é retorica – resteranno impressi nei nostri cuori e nei nostri ricordi.
Prima di tutto ricorderemo con affetto i nostri 19 studenti, che nel giro di pochissimi giorni – per non dire ore – hanno stabilito  un invidiabile spirito di gruppo. Serberemo il  ricordo dei volti sorridenti degli studenti dello XIME, curiosi e entusiasti come noi di avere un’occasione per un  ‘incontro ravvicinato’ con gli ambasciatori di una cultura diversa.
E infine resteranno a lungo impresse  nella nostra memoria le emozionanti corse in rickshaw (una vera roulette russa nel traffico caotico di Bangalore), gli odori e i colori dei mercati (anche qualche puzza), i saaree variopinti delle donne, gli sguardi e le risate dei bambini, le note stonate delle nostre canzoni, Ganesh che vola sulle pale del ventilatore, le partite a “Assassino”, il chai e le caramelline speziate per digerire.
Siamo certi che per i nostri studenti queste due settimane non sono state solo una vacanza inconsueta da raccontare agli amici, ma un’opportunità di crescita con la consapevolezza che milioni di studenti indiani lottano e si impegnano duramente per ritagliarsi uno spazio in una società che sta crescendo a ritmi impressionanti. ("Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere ma quella che si adatta meglio al cambiamento" - Charles Darwin)
Forse dopo 14 giorni conosciamo un pochino meglio i ragazzi indiani: li abbiamo visti seri e puntuali a lezione, li abbiamo visti scatenati e felici al Cultural Show di giovedì sera.  “Stand and bright for a better future” era lo slogan dei giovani che abbiamo incontrato il secondo giorno. Questi ragazzi devono impegnarsi per ottenere ciò che molti di noi danno ormai per scontato.
 Bella lezione per tutti noi.
Speriamo di averla imparata insieme.

PERSONAGGI E INTERPRETI DEL BLOG :

19 RAGAZZI (in ordine sparso e casuale)
Manuela                                Chiara                           Angela                        
               Giulia          Marco                         Serena                             Lidia
Michele                Riccardo                         Vincenzo                              Paola
          Emanuele                  Ilaria                              Noemi
Francesco             Michaela          Nicola           Laura             Chiara Valeria
+  3 TUTOR      

GIORNO 14


E cosi’ oggi il gruppo  si disperde. 
Dopo i brindisi e i primi addii di ieri sera a Manuela e Marco, stamattina - sabato 30 luglio - i 17 rimasti (+ 3 tutor) hanno preparato i bagagli e li hanno caricati alle 9.00 sul bus messo a disposizione dallo XIME. Ultimi saluti a Subramaniam, Vasant, Matthews.
Scendiamo tutti in città di fronte all'hotel Shelton, mentre il bus prosegue verso l'aeroporto con Serena e Michaela (17 - 2 = 15).
Depositiamo i bagagli e andiamo a fare colazione al Coffee Day in MG Road, per decidere davanti a un caffé e un muffin il piano di combattimento della giornata.
Alcuni decidono di andare a riposare, altri preferiscono dedicarsi agli ultimi acquisti. A bordo di rickshaw pre-paid (solo 21 Rupie da MG a Commercial!) raggiungiamo il paradiso dello shopping.  Quando, qualche ora più tardi, scopriamo un bellissimo e affollatissimo negozio di stoffe dove signore benestanti comprano i loro saaree, rimpiangiamo di non avere abbastanza tempo, rupie e spazio in valigia per poter fare incetta di quei meravigliosi tessuti.   Noemi prova per un attimo l'emozione di indossare un saaree da principessa, anzi da Maharani.
Ci si ritrova tutti in hotel alle 18.00 per salutare le coraggiose Lidia e Chiara che affrontano temerarie un viaggio notturno in treno verso Kochi.
   Dopo le 19.00 ci rechiamo (15 - 2 = 13) a UB City: chi già ci era stato qualche giorno fa era rimasto stupito nel vedere questo quartiere così nuovo, moderno, elegante, in stridente contrasto con il resto della città.  Saliamo al 16° piano e dalla terrazza ammiriamo il panorama: il buio nasconde i quartieri poveri e le luci esaltano palazzi e quartieri di lusso. Ma siamo davvero a Bangalore?
Altra serata di brindisi e saluti, in compagnia dell'impagabile Jose. Verso le 23.00 se ne va in aeroporto Vincenzo, che ha un volo tra poche ore per Doha (13 - 1 = 12).  Verso mezzanotte ritorniamo tutti all'Hotel Shelton e tra una chiacchiera e l'altra sistemiamo i bagagli. 
Alle 2.30 due taxi sono pronti per portare un altro gruppo (5 + 2 tutor) all'aeroporto internazionale Indira Gandhi e finalmente chi rimane (7 + 1 tutor)  può dormire qualche ora.
Buonanotte ragazzi!

venerdì 29 luglio 2011

GIORNO 13

Stasera tocca ai 3 Tutor l'onore (o onere?) di scrivere il blog.
Ultimo giorno tutti insieme. Giorno di saluti formali, amichevoli e foto ricordo.
Puntuali e elegantissimi alla cerimonia di chiusura con consegna dei certificati. Discorsi e foto istituzionali. Ottimo buffet in giardino, prova evidente che si puo’ mangiare bene anche allo XIME.
E poi.... finalmente liberi!
Di corsa in centro, sparpagliati tra centri massaggi piu’ o meno ayurvedici ma comunque rilassanti, tra le botteghe di Commercial Street in preda a una sindrome compulsiva da shopping selvaggio. Ci sentiamo un po’ colpevoli per questo rigurgito consumista, fintanto che non apriamo i portafogli e ci rendiamo conto di aver speso poche decine di euro. Ma in fondo, cosa abbiamo fatto di male? Come da noto spot televisivo, abbiamo contribuito a far girare l’economia, quella indiana!
Alle ore 20.00, ritrovo al ristorante 20 ft High come dodici giorni fa (sembra ieri).
I boccali di birra si sprecano al grido “I have a drink”, sulla scia del piu’ famoso “I have a dream”, sotto lo sguardo perplesso dei camerieri. Cori da stadio, brindisi alla salute di Vincenzo  (offre lui per i soliti motivi a lui noti!) e finalmente si mangia.
Solo per qualche secondo regna il silenzio, mentre spariscono velocemente le bistecche, in barba alle migliori tradizioni induiste. Pensate che c’e’ chi, dopo aver fatto il bis, ne ha chiesta un’altra! (e per la privacy NON facciamo nomi, ma solo sigle: N,M,V,R)
Li guardiamo: belli questi ragazzi, cosi’ allegri, cosi’ complici, cosi’ affiatati e cosi’ entusiasti.
Alle ore 22.00 il gruppo si arricchisce di due studenti francesi di Montpellier, allo XIME per un programma di studio di 15 mesi. Conoscendo la proverbiale simpatia di Nicola, hanno attraversato la citta’ per unirsi ai festeggiamenti.
Sulla musica delle piu’ famose canzoni di Madonna, il ristorante si trasforma in discoteca: si canta e si balla sotto gli sguardi divertiti degli altri clienti. Dopo lo slogan: “Ganesh” Cuccu e mangiato, si  sente un “Bevi con noi!”  e la incredibile risposta: “E’ come invitare una gazzella a correre!”
Ma quando poi intoniamo tutti insieme “Azzurro”  (ormai il nostro cavallo – zoppo -  di battaglia) significa che l’entusiasmo e’ alle stelle.  
Dopo un’ovazione per  chi parte tra poche ore (Marco e Manuela sono i primi due a lasciarci), chiudiamo in bellezza (???) cantando a squarciagola la Marsigliese in onore degli amici francesi e l’Inno di Mameli giusto per non passare inosservati. Complici il buon cibo e la birra (annacquata), non abbiamo mai cantato cosi’ bene. Forse e’ ora di rientrare allo XIME: meno male che non dobbiamo guidare!
Fuori dal locale ci aspetta l’impagabile Jose, che ha gia’ procurato il taxi che portera’  Marco e Manuela in aeroporto. 
Siamo gia’ tutti un po’ commossi  e pronti ad abbracciare i partenti, quando Jose esclama: “You can cry there”, indicando poco lontano il taxi che aspetta.  Momento di ilarita’ collettiva, ma le lacrime sono dietro l’angolo.  Lunghi baci e abbracci (22 x 2 significa 44 abbracci!!!) e il taxi inghiotte Manuela e un Marco con meno aplomb del solito.
Solito viaggio in rickshaw ed ecco la sagoma ormai familiare dello XIME. In punta di piedi entriamo tutti e 22 – ne sono partiti due ma si sono aggiunti i Francesi – nel dormitorio.
La serata prosegue dopo la mezzanotte, ma questa  e’ un’altra storia e – forse- ve la racconteremo domani!
Buonanotte dai vostri
FotoTutor, GiocaTutor, BallaTutor  (a voi indovinare di chi sono i soprannomi).

giovedì 28 luglio 2011

GIORNO 12




Anche oggi la sveglia è suonata senza pietà !!
Ci siamo svegliati con la consapevolezza che la Summer School é ormai agli sgoccioli, ma eravamo ancora all’oscuro di quello che ci stava aspettando.
Come tutte le mattine abbiamo fatto colazione e siamo andati a seguire le tre lezioni della giornata:
Rural India and Rural Marketing
Social Change in Present Day India
Religion, Caste and Culture in India
Tre lezioni davvero interessanti, specialmente l’ultima che ci ha fatto immergere nelle radici culturali indiane.
Ma la parte più stimolante della giornata è cominciata subito dopo pranzo.
Dopo un rapido spuntino ci siamo catapultati sullo “splendido pullman indiano” che ci aspettava per andare alla “Shantihavan Residential School of George Foundation”.
Abbiamo attraversato villaggi, slum, rigogliose campagne indiane ma soprattutto siamo stati shakerati dai milioni di buche che impietosamente ci aspettavano lungo il tragitto!! Appena arrivati alla scuola, siamo stati accolti da una folla di bambini che ci salutavano sorridenti e incuriositi, nei loro abiti della festa.
Questo centro è stato concepito per fornire un’educazione ai bambini più poveri ma dotati, tuttavia ai nostri occhi sembra molto di più: campi da calcio, da basket, piste da pattinaggio, mensa di qualità, dormitori puliti e ordinati … cose che in India è difficile immaginare, in particolare nelle campagne! Qui regna un amore speciale, anche grazie ai volontari che da tutto il mondo arrivano per occuparsi di questi bambini.
Toccante è stata la performance musicale dei piccoli ospiti, che hanno cantato e suonato al piano brani da loro composti: le più sensibili tra noi si sono commosse!
Dopo aver visitato tutta la struttura, ci hanno offerto una super merenda e abbiamo potuto chiacchierare con i giovanissimi volontari americani, spagnoli, francesi e tedeschi!
Purtroppo siamo dovuti ripartire e anche molto di fretta! Allo XIME ci aspettava il tanto temuto Cultural Show!..tra di noi si è sparso il panico, disperati per l’imprevedibile ritardo che non ci avrebbe permesso di sistemare gli ultimi dettagli. Freneticamente abbiamo cominciato a ripassare i testi delle nostre canzoni sul pullman: le stonature si sentivano eccome, ma eravamo troppi carichi - e irresponsabili - perché questo potesse incidere sulla nostra autostima!
Finalmente siamo entrati in auditorium: gli studenti indiani erano in pieno fermento e aspettavano solo il nostro arrivo per … dare il via alle danze, nel vero senso della parola. Siamo rimasti allibiti per la loro bravura e in pochi minuti la nostra baldanza è svanita. Da leoni ci siamo sentiti dei conigli: erano fantastici!
Balli tipici indiani e bollywoodiani, presentati con magnifici abiti tradizionali! …mmmmmm…..
E poi è arrivato il nostro turno! Nella speranza di difendere i colori italiani - che peraltro avevamo addosso, sotto forma di magliette bianche, rosse e verdi - siamo saliti timorosi sul palcoscenico. Ma sono bastati pochi secondi e ci siamo ambientati. Et voilà!! L’inno nazionale in apertura, seguito da una presentazione sull’Italia, da un canto natalizio in tedesco (in onore della nostra bellissima minoranza altoatesina) e l’intramontabile ’Azzurro’ di Celentano ci hanno permesso di cavarcela con onore. Ma il clou della serata sono state le nostre ragazze che, nel giro di due giorni, hanno imparato un balletto in perfetto stile bollywoodiano. Strepitose!!! Il pubblico indiano era in delirio e noi ci siamo sentiti tutti orgogliosi delle nostre amiche, come se fosse merito nostro …
 Per una sera abbiamo trasformato lo Xime in un’enorme festa!!  Siamo tornati nelle camere soddisfatti e sorridenti.


Today is an important day! we are going to celebrate the well know culture show. Everyone is nervous
 and we try to use free  moment to try the songs and dance moves.
The day starts with 3 intense lessons followed by a visit at “Shantihavan Residential School of George Foundation”. We are very impressed, especially when we see the volunteers work and give a lot for this children.
Back at XIME we see an amazing show offered by our Indian friends: ancient and modern songs, fantastic dance performances and wonderful traditional costumes.  We also took part of the show trying to do our best: the national anthem, an Italian song (Azzurro), a German Christmas song and last not least our brave girls even performed a real Bollywood-style dance that they learned in just two days.
Serena e Francesco

mercoledì 27 luglio 2011

GIORNO 11

Ciao a tutti, oggi giornata davvero incasinata!!!!!  Ma iniziamo con ordine: saremmo dovuti partire alle 9.00 , ma alle 9:15  stavamo ancora aspettanodo  alcuni ragazzi, di cui non facciamo i nomi per la privacy (ma le cui inziali  sono E., F., M., R. e V.)
Quando  i ritardatari  sono a soli 100 mt di distanza dal pullman, qualcuno decide di partire..... picccolo scherzetto :-)  Per serieta’ di questo blog, omettiamo  la reazione dei chiamati in causa :-D
Finalmente tutti a bordo, si parte per il centro aereospaziale di Bangalore. Per il solito concetto di ottimizzazione dei tempi, approfittiamo del tragitto  per schiacciare un pisolino (Vincenzo: Manu, ma secondo te possiamo scrivere sul blog che andiamo a letto sempre dopo le 2?! Manuela: Vince’, tu parla per te!! Vincenzo: hai ragione, tu a volte non dormi proprio! :-P Manu: hahaha! Comunque...tranquillo ci pensa la censura!) (Censura: e invece questa volta non cancello niente! Peggio per voi).

Anyway, arrivati al  museo, come  succede spesso, incontriamo un mare di bambini tra i 6 e 10 anni, tutti in gita accompagnati dalle loro maestre.  A qualcuno sorge il dubbio che si possa trattare di un errore dell’autista. Quando poi ci chiedono 10 rupie per poter portare la fotocamera all’interno del museo, questa incertezza svanisce.
Veniamo accolti da un giardino curatissimo pieno di fiori. Da autodidatti (guida scarsissima, che subito sparisce nel nulla) scopriamo la storia della HAL (Hindustan  Aeronautics Limited), visitando delle sale piene di foto che ripercorrono la storia della HAL  dagli esordi  negli anni ‘40 ad oggi, divertendoci a riconoscere personaggi famosi (Queen Elizabeth, il Maharaja di Mysore, Gandhi, Tito, Ceausescu ed un  giovanissimo Principe Carlo, proprio lui! Segni distintivi: naso , orecchie e capelli, il profilo non mente.....!) che hanno visitato la famosa industria aeronautica.
Dopo un po’ una nuova guida raccoglie i 22 dispersi  e li porta a vedere un filmato su prodotti, vision, mission e obiettivi di crescita dell’azienda in una stanza dalle luci abassate (rischio di narcolessia per alcuni di noi). Insieme a noi a seguire questa parte della visita c’e’ un padre con il suo bambino, il quale sembra molto piu’interessato di noi tutti messi insieme (che tristezza!). 
Il giro prosegue: spiegazioni sul funzionamento dei motori, la differenza  tra il funzionamento di un elicottero ed un jet, l’importanza del sedile d’espulsione..... va be’....saliamo sul tetto del museo per visitare la (ex)torre di controllo. Anche qui: aspettative > risultati :-(
(Vincenzo: Manu, ma continuiamo con questa storia o andiamo avanti?! Temo la narcolessia dei lettori  del blog:-P  Manuela: Vince’ ma la storia della decina dei  ragazzi indiani fissati con le foto insieme alle bionde la dobbiamo raccontare?!  Vincenzo: Manu, non so, sai che c’e’ la censura, certi dettagli piccanti li eviterei :-P  Manuela: ok dai, allora lasciamo perdere...) (Censura curiosa: quali dettagli piccanti????)
Per pranzo torniamo per la seconda volta al nostro ristorante indiano preferito (nostro?! O dello Xime?!)  Per i lettori interessati al menu di oggi: vedere il blog di ieri, ma anche quello dell’altroieri, o di qualsiasi altro giorno. Dopo il sonnelino di rito sul pullman (concetto ormai chiaro a tutti i lettori)  torniamo allo Xime, dove i casini hanno inizio. Ci dividiamo subito in gruppi di lavoro (presentazione, balletto, canto) perche’ il cultural show incalza  e.... la strizza aumenta.  Dopo un’oretta di lavoro movimentata, come se non bastasse, prima Paola e poi Angela non trovano piu le chiavi delle loro stanze (problema risolto solo cinque minuti fa ore 23:30, dopo un pomeriggio passato ad imprecare davanti al le porte. A nulla sono servite preghiere a Ganesh  e formule magiche tipo ‘Apriti sesamo’). Cosa sia successo esattamente ancora non e’ chiaro agli inquirenti, ma le testimonianze sembrano avvallare questa ipotesi: G.(per la privacy), munita non solo delle sue, ma anche delle chiavi di P. e N.  a)  primo mistero: perche’aveva due mazzi di chiavi non avendo due stanze?! Uscendo dalla sua stanza e’ stata in grado di chiudere la porta con le chiavi di P., lasciando le sue all’interno  b) secondo mistero: ma e’stata allieva di Lupin?! Infine  c) terzo mistero: come ha fatto G. a perdere le chiavi di P.?  A questo punto vengono coinvolti tutti: un via vai di gente, imprecazioni, volano accuse, si sciolgono amicizie, si formano alleanze,.. ecc.
Ora, in una giornata normale questo basterebbe, ma ad un certo punto tutte le SIM indiane, tranne quella del GiocaTutor Stefano (forse perche’ lui parla HINDI ) impazziscono, ossia vengono bloccate per motivi di sicurezza nazonale o  lotta antiterrorismo (ma terroristi chi?!).  Siamo nel caos piu’ totale, con gente che sale, che va, che viene, che  canta,  che balla, che urla. Lla bussola e’ smarrita!
Per fortuna tutto ritorna improvvisamente alla normalita’, non appena appare sulla soglia il fattorino che porta 13 pizze ordinate – non stiamo scherzando – per telefono.  EVVIVA !!  finalmente cibo commestibile con un vago, molto vago, sapore di patria!!
Nella speranza di recuperare le forze con una notte tranquilla dopo una giornata cosi’movimentata,  chiediamo a voi lettori di  farci un grande “in bocca al lupo” per il cultural show di domani,  vi salutiamo augurando la buona notte a tutti.

HI guys, our only appointment for today was the visit at  HAL (Hindustan Aeronautics Limited) Museum, together with hundreds of children.  Coming with no basic knowledge, we left without any substantial improvement.  We could have skipped this visit and our future career would not have suffered.
For lunch, we drunk more than what we ate, as the beverage bill testifies.
Silence, please….. everybody is sleeping on our way back to XIME. We need to recover our forces in order to be ready for our rehearsal  for the cultural show (keeping up with Indian students is a though job).
Girls dancing, boys singing, N. ironing,  A & G looking for their keys (and driving everybody else crazy) and  our HindiTutor calling for some pizzas: can you figure out what a mess our evening was?
But at the end, after some pizzas and Coke ( how we miss beer!!!)  we calmed down just on time to afford our daily duty of writing  this blog for you guys that are following our adventures from far away.
Good night, tomorrow will be THE DAY.

Manuela e Vincenzo

martedì 26 luglio 2011

GIORNO 10

Oggi è stata una giornata all’insegna della ‘giurisprudenza’.
Un piccolo gruppo di noi, accompagnato dalla nostra tutor (detta Narratutor!), si è recato all’High Court of Karnataka, la provincia di cui Bangalore è capoluogo. Vi postiamo il link relativo, perché vale davvero la pena rendersi conto di quanto la Corte possa considerarsi avanzata e al contempo interessante sotto molteplici aspetti, sia organizzativi che giuridici:  http://karnatakajudiciary.kar.nic.in/
Ad ogni modo, dopo un lungo viaggio a bordo del nostro mezzo preferito (il mitico rickshaw!), abbiamo raggiunto la nostra meta.
All’entrata siamo stati fermati dalle guardie forse a causa della nostra bianchezza caucasica, mentre entravano tutti gli indiani senza alcun tipo di controllo (siamo forse vittime di razzismo???).
Un avvocato ci ha scortato quindi in un’aula dove si stava tenendo un’udienza presieduta da due giudici, di cui uno di origine Sikh dall’aria autorevole e solenne.
Dietro di loro campeggiava la scritta “LUNGA VITA ALLA VERITA’”, al di sopra della quale si trova il simbolo dell’India, ovvero tre leoni che vengono sorretti dal chakra.
La nostra attenzione è caduta sul lato dell’aula dove si trovano centinaia di libri contenenti le precedenti sentenze (Case Law Books) su cui si basa il sistema di Common Law indiano.
Abbiamo assistito ad un’udienza degna delle migliori puntate di Forum, dove un uomo che occupava abusivamente da 50 anni un terreno di proprietà statale si è sentito legittimato a venderlo e la questione verteva sui diritti degli acquirenti. Uno degli aspetti più interessanti è stata la dettatura in diretta della sentenza da parte del giudice, che rappresenta un elemento differente rispetto al sistema italiano.
Da sottolineare il fatto che ogni 10 minuti c’era un blackout e il giudice interrompeva l’emanazione della sentenza finché non tornava la luce.
Quindi, dopo aver fatto un giro del tribunale e dopo aver acquistato un paio di libri sulla giurisprudenza indiana, abbiamo notato di essere a due passi da UB City, un centro commerciale lussuoso per gli indiani muniti di  cash: non si poteva non andare.
Mega grattacieli e fontane zampillanti ci hanno fatto capire che Bangalore non è solo mucche per strada e rickshaw impazziti. Ci siamo sentiti quasi in dovere di mangiare in un ottimo ristorante cinese per potere poi descrivere le prelibatezze culinarie mandarine agli altri sfortunati ragazzi, costretti a restare in aula ad assistere a 3 lezioni interessantissime (???).
Tornati allo Xime abbiamo notato l’invidia sui volti degli altri derelitti colleghi ma, citando Dante, “non ti curar di lor ma guarda e passa”.
Alle 18 è arrivato il momento dell’incontro con i ragazzi indiani e in uno dei 3 gruppi è successo qualcosa di impensabile: Vincenzo Tarantini (il quale stasera offrirà da bere a tutti per motivi a lui noti) ha tenuto testa da solo ad un gruppo di 10 indiani, improvvisando una conferenza colta su argomenti forse neanche a lui ben chiari.
Al contempo, le nostre ragazze si sono cimentate nella preparazione di un tipico ballo indiano (in puro stile Bollywood) e si esibiranno venerdì sera al già noto “Cultural Show”.
La giornata si è poi conclusa con una allegra e rumorosa cena interculturale insieme agli studenti indiani.
Riccardo e Chiara

While some of us were wandering downtown in the impressive corridors of the Kanataka High Court – the question is: why haven’t they been convicted?  – we diligently attended three interesting lessons at XIME. The unexpected absence of the last professor gave us some free time before the appointment with Indian students. One girl decided to iron a friend’s shirts, two others decided to have a walk to a near  neighborhood to buy some fruit.  In a small supermarket, they discovered  amazing mini-packages - never seen before - of toothpaste, soap, shampoo, … and could not refrain from taking a picture.
The pleasant walk gave the opportunity to see children back from school, market stalls and hawkers, tailors and masons: the real life of a small community.
A nice surprise was waiting for us at XIME: after the focus group with Indian students, the Dean gave the permission to have dinner all together in the main college canteen. We were happy to share this moment with our Indian friends, that looked as excited as us, a fantastic kaleidoscope of faces and languages:  English, Italian, Hindi, Kannada.
We ended up with cheerful greetings and Italian salutations.
Ciao, Namasté

lunedì 25 luglio 2011

giorno 9


Stamattina lezioni, poi call center, tutto bene…
Entrando nel dettaglio, si può dire che la fatica si fa sentire dopo il week-end fuoriporta. E la sveglia alla tarda ora delle 8 è ben accetta, come è beneaccetta la visione della nostra stupenda componente femminile del gruppo che ha deciso di indossare gli abiti tradizionali indiani.
Per quanto riguarda noi uomini, invece, abbiamo indossato classicamente giacca e cravatta e camicia e pantaloni.
Tutti insieme abbiamo seguito un numero considerevole di lezioni: ben 3, che però erano corpose come 5, intervallate da pause caffè in numero di 1. Il settore ricettivo, il ruolo del governo nella crescita in India e i diritti umani non hanno più segreti per noi grazie ai competenti professori invitati a tenere lezioni qui allo Xime.  Ci è sempre più evidente la complessità delle ragioni che hanno portato l’India a raggiungere il secondo tasso di crescita al mondo, nonché il percorso di sviluppo che questo paese intraprenderà negli anni futuri.
È una grande soddisfazione vedere che le conoscenze acquisite durante i nostri percorsi universitari ci forniscono gli strumenti per comprendere le dinamiche economiche e sociali del processo di cambiamento dell’India.
Alle ore 13.00 la fame morde e noi mordiamo a nostra volta cibi indiani alla sala mensa, e dopo non esserci cambiati d’abito saliamo sul pullman alla volta dell’HInduja Global Solutions, società che sviluppa servizi di outsourcing. Commenti a caldo: sede bella, relatore competente e disponibile, biscotti buoni, studenti molto interessati.
Del resto, la tendenza all’outsourcing è cresciuta sempre di più negli ultimi anni e diviene sempre più difficile definire i confini di una società che opera a livello globale. I call center non hanno avuto vita facile a causa della compresenza di uomini e donne negli stessi ambienti di lavoro;  oggi la situazione sembra migliorata e la percentuale di donne all’interno di questa società raggiunge ormai il 30 %.
Verso le 5.30 torniamo alla base e ritiriamo biancheria e vestiti stirati a ferro a carbone sotto il monsone battente: eroici.
Cena uguale al pranzo, uguale agli altri pranzi, uguale alle altre cene. Poi nanna.



“Today class, then visit at the call center, all right overall…”
Entering in the details, we can say we have felt the effects of the busy week-end. The alarm heard at 8 am is welcome by us.This morning the girls decide to give us a wonderful sight of the indian traditional dressing, that was the Shalwar Kameez.Whereas the guys kept wearing the tradition formal “penguins” dress, as we call it.All together we attended 3 classes that felt like 5… Government role in Indian growth, hospitality sector and human rights were our duties to understand. We are now more and more entering in the general understanding of the Indian factors of growth. You better beware of us!!! Just kidding!!!We are glad to finally experience properly all the notions acquired in school whatever the background of each of us was . After lunch we left the XIME to the Hinduja Global Services which does outsourcing services. Around 5.30 we came back to the school and we picked the clothes up from the chai place.  
The dinner was slightly the same as the lunch, over and over again J but we like it now!! And then good night.

EMANUELE & MICHELE

domenica 24 luglio 2011

giorno 8

24 lug. 11

La seconda domenica della Summer School è stata una giornata all’insegna della cultura. Dopo un’abbondante colazione all’europea nell'albergo di Mysore, tutti sul pulmino in direzione Belur.
Tragitto molto interessante, che ci ha permesso di vedere la parte meno turistica e urbanizzata del Karnataka: villaggi rurali, mercatini e lussureggiante vegetazione hanno fatto da sfondo ad un viaggio travagliato dalle infinite buche e dai doloranti dossi delle fantasmagoriche strade del distretto di Hassan.


Arrivati a Belur siamo andati al tempio della città, uno dei 3 templi Hoysala della zona insieme a quello di Halebid e di Somnathpur. Questo è l’unico che continua ad essere utilizzato: la puja (preghiera) si celebra ogni giorno alle 9, alle 15 e alle 19.30.
Poco prima di andare a pranzo, ci siamo recati al secondo tempio, quello di Halebid (in Kannada significa città morta). Questo è sicuramente uno dei luoghi più affascinanti visitati finora: le pareti esterne sono coperte di sculture raffiguranti divinità hindu. Ogni scultura è legata ad una storia della ricchissima tradizione hindu; tra le sculture erano raffigurate diverse scene erotiche che hanno suscitato la nostra ilarità. Abbiamo notato che a molte di queste statuette mancava la testa, probabilmente rimossa per essere rivenduta.


Dopo un lauto pranzo indiano offerto dallo Xime, la tutor Anna ci ha procurato la frutta: il mitico Jackfruit che la maggior parte di noi ha ormai iniziato ad apprezzare. Un improvviso acqazzone ci ha sorpresi mentre tornavamo al pullman e poco dopo e' apparso un bellissimo arcobaleno. Abbiamo raggiunto Sravanabelagola, interessante cittadina famosa per la sua statua alta 17.5 metri di Gomateshvara, una delle divinità più importanti del pantheon giainista.
Purtroppo, causa eccessive pause nel tragitto e inconvenienti sulla strada, siamo arrivati alla lunga scalinata che permette di raggiungere la statua alle ore 18.15, ossia 15 minuti dopo l’orario di chiusura. Neanche il tentativo di corruzione delle nostre affascinanti “bionde” è servito a convincere le inflessibili guardie locali a farci entrare. Ci siamo consolati visitando il comunque notevole tempio giainista. Con qualche rammarico quindi, dopo 2 giorni indimenticabili e interminabili ore di viaggio alle spalle, siamo tornati allo Xime verso le 23.00.
Domani riprendono le lezioni e, come tutti i lunedì dello Xime, è formal day e dovremo indossare camicia e cravatta.



It was quite hard to say goodbye to Mysore. But soon enough we were already travelling through the beautiful Karnataka's landscapes, having no time to think about what we left, driven into the green hilly lands between Mysore and Belur. Except for a five minutes stop in a local market just outside Mysore, we spent about three hours staring out of our windows life in all its shapes: trees, working farmers, cultivations, earth made village houses... Actually a few of us fell asleep, you know, time optimizers ;) Journey was however pleasant despite of damaged asphalt, police block bars and a huge number of speed bumps along our way, forcing our bus to accelerate, brake and slalom.

Unfortunately we were informed of being late. “To be late” is an expression which is becoming more and more familiar expressions to us ...and we are not even guilty for that, poor things!

Back to the first stop: Belur, former capital of the Hoysala Empire. The sight of the Chennakesava temple was amazing even from the outside. Once we removed our shoes, as required here in almost every religious site, we finally managed to take a closer look on the dark stones depicting many holy hindu divinities and legendary tales in sequence. Inside Chennakesava temple, it was also performed a religious rite called “Puja” in which a few of us took part by pouring on their heads some holy water and by marking own forehead with the classic “Tilaka”.

We then moved to Halebid, “the Dead City” sacked by the armies of Malik Kafur in the early 14th century. Hoysaleshawara and Kedareshwara temples were quite similar to what we saw in Belur. Our attention was caught by the fact that nowadays no more rites are celebrted in this complex.

Unfortunately, for other unexpected delays along the way, we were prevented from visiting the statue of Gomateshwara in Sravanabelagola...

Goodnight everybody!


riccardo e marco

sabato 23 luglio 2011

GIORNO 7


Finalmente il weekend tanto atteso! Contro ogni previsione nel giro di tre ore abbiamo macinato circa 150 km; sembra incredibile ma il nostro autobus dell’anteguerra se l’è cavate egregiamente sulle strade dissestate e piene di voragini che portano a Mysore.
La prima tappa della giornata è stata la visita al campus di formazione dell’Infosys, indubbiamente da noi atteso come uno dei momenti più interessanti della Summer School. La visita guidata al campus corredata da un incontro con alcuni ingegneri formatori dei circa 48000 studenti all’anno e la proiezione di una serie di video sulla storia di Infosys ci ha proiettati in una realtà parallela. Prati all’inglese, vegetazione lussureggiante, costruzioni avveniristiche ci proiettano in una realtà che ci aspetteremmo di trovare a Silicon Valley e non in un angolo remoto del Karnataka. Pensare che tutto questo è nato dalla visione lungimirante di un gruppo di ingegneri indiani che negli anni Ottanta iniziarono con soli 250 $ dà l’idea di una realtà dinamica fortemente basata sulle conoscenze e sul capitale umano.


Dopo una breve sosta all’albergo ci siamo diretti verso il Palazzo del Maharaja di Mysore, uno dei più importanti esempi al mondo di architettura “orientalista” costruito nei primi anni del Novecento per sostituire il vecchio Palazzo andato completamente distrutto in seguito all’incendio del 1897. Grande sorpresa… Abbiamo dovuto lasciare le scarpe all’ingresso, resta pur sempre la dimora di un sovrano!!! Siamo anche riusciti a vedere un piccolo tempio dedicato alla Dea Durga, la dea che sconfigge il male impersonificato dal demone Bufalo.
Come nella migliore delle tradizioni romantiche siamo andati sulla collina Chamumda ad ammirare il tramonto e le splendide luci di Mysore. Peccato non essere riusciti a visitare il tempio di Chamunda Devi a causa della lunga coda, ci siamo così consolati con la visita di un piccolo tempietto dedicato a Shiva in cui abbiamo assistito ad una suggestiva puja “personale” (gli unici presenti oltre ai Bramani eravamo noi!).
Sulla strada verso casa con l’incombere delle tenebre abbiamo fugacemente visto la statua di Nandi, veicolo di Shiva, imponente monolite tra i più grandi del mondo.


Giornata intensa quella di oggi, preludio delle avventure che vivremo domani nelle aree rurali del Karnataka.  

venerdì 22 luglio 2011

GIORNO 6

La giornata é iniziata con il piacevole ricordo della serata trascorsa in una discoteca della Bangalore bene, al quinto piano di un grattacielo con una terrazza con una vista straordinaria. Ci siamo scatenati al ritmo di canzoni bollywoodiane e non solo. E anche ieri sera sera la discoteca ha chiuso a un orario insolito per noi, infatti alle 23.30 era già iniziata la nostra solita avventura del rientro sui tuk tuk. 
Potremmo definire la giornata di oggi "l'altra India", fatta di lusso sfrenato, alberghi a 5 stelle e più, pranzi e banchetti tanto abbondanti quanto in contrasto con la realtà che ci circonda. Abbiamo visitato due brand made in Italy: Italcementi e Lavazza. Per Italcementi ci hanno accolto, in un lussuoso hotel, i responsabili  marketing, finance and human resources. Ci hanno illustrato l'evoluzione della presenza di Italcementi in India, le strategie e soprattutto l'aspetto del marketing, tant'è che solo in India si pubblicizza il cemento anche in tv (http://www.youtube.com/watch?v=c6iq4pqpK8w). Italcementi anche qui in India è un colosso: infatti detiene una quota di mercato pari al 40% e la sua produzione qui è pari a 6 volte quella in Italia. Dopo una presentazione molto interessante e esaustiva, ci è stato offerto un piccolo brunch, molto apprezzato da noi studenti, che ammiravamo le bruschette come se non vedessimo pane e pomodoro da mesi! Non contenti di questa mangiata, la nostra giornata è proseguita con meta il punto vendita di Barista- Lavazza nel migliore hotel di Bangalore. Un hotel da 1000 e 1 notte, all'insegna dello sfarzo: qui hanno soggiornato i più importanti personaggi della politica mondiale. 
Ad accoglierci, il CEO di Lavazza venuto apposta per noi da Delhi in giornata. Una personalità  frizzante e molto disponibile nei nostri confronti, che ha risposto volentieri a tutte le nostre domande. Particolarmente entusiasti noi studenti di marketing, poiché si sono affrontate tematiche inerenti al nostro corso di laurea. 
Al termine di questo breefing molto informale, ci hanno offerto un fantastico pranzo di tre portate: inutile dire la gioia di tutti noi.  Insomma, una giornata all'insegna delle calorie! Dopo pasta, sandwich, brownies, gelato e un livello di insulina alle stelle, abbiamo concluso in bellezza con un fantastico e appagante caffè espresso! 


Ma la nostra giornata non finisce qui: benché assonnati dal troppo cibo, ci siamo diretti in Commercial Street. È un quartiere con una infinità di negozi, di cui la maggior parte vende prodotti caratteristici. Una quantità di vicoli pieni di colori,dove tradizione e religione si mescolano, regalandoci un pomeriggio di shopping sfrenato. Qui infatti molti di noi si sono comprati i tipici vestiti indiani, che indosseremo al prossimo formal day di lunedì! Altri hanno assistito alla preghiera e benedizione della Dea Kalì, con una serie di rituali, dal togliersi le scarpe al Tika, il pallino di pigmento rosso che si dipingono sulla fronte.
Che dire dopo una giornata così piena? Non contenti, ci siamo concessi una sosta all'Hard Rock Cafè di Bangalore.
Come 20 cenerentole, però, siamo rientrati allo scoccare della mezzanotte, perché domani mattina ci aspetta una levataccia.
Buona notte a tutti e a domani, affezionatissimi e curiosi lettori del nostro blog!

Hi guys! 
here we are again. Today it has been a very busy day. We went to a meeting with the head of the departments of marketing, financial and human resources of Italcementi. It has been very interesting to see how an italian brand is so developed here in India. 
Than we went to a briefing with the CEO of Barista- Lavazza that came just for us from Delhi. Thanks to him we had a real lunch and a good Espresso that everybody really appreciated. After one full week we had a free afternoon when everybody enjoyed doing shopping and going around in Commercial Street, full of tipical Indian shops. During the night we went to Hard Rock Cafè where we danced and sang all night ( till 23 o'clock)!!!




Tomorrow we are going to leave for Mysore, so we have to go to sleep as we have to wake up very early! see you! Good night! :)

Chiara e Lidia

giovedì 21 luglio 2011

GIORNO 5

Nemmeno la colazione stamattina era pronta per noi… l’alzabandiera ci è toccato troppo presto!
Sommando ritardi nostri e non, alle 9 abbiamo raggiunto l’istituto Bosco (da “Don Bosco” o da “Bangalore Oniyavara Seva Coota”  - organizzazione servizi a bambini di strada- ?? ) che si occupa del recupero, della cura e dell’educazione di bambini in condizioni disagiate.
 In un ambiente dall’aspetto occidentale, dopo un’incidentale presentazione (maledetti black out indiani!) siamo stati accolti da un vivace gruppo di bambini che inevitabilmente ci hanno coinvolto in tutti i sensi: giochi, disegni, abbracci… e macchine fotografiche momentaneamente sequestrate! Spinti dai loro sorrisi e dalla loro curiosità, anche gli animi più restii si sono sciolti in un ballo… impossibile restare immobili sulle note di waka waka!!
Arricchiti da questo incontro, abbiamo lasciato l’istituto per essere di nuovo accerchiati lungo la strada da un gruppo di ragazzini appena usciti da scuola; come sono bellini nelle loro divise!
Con tutte queste emozioni, lo stomaco si è sentito trascurato, così lo abbiamo accontentato con un buon Thali (ma i pareri sono discordanti).
Con la pancia piena (la vescica vuota ndr) e il portiere che, con i suoi baffoni, ci apre la porta, ripartiamo: destinazione Metro cash and carry.
Guidati dall’onnisciente Mr. Rao, per un momento ci siamo sentiti a casa: pasta Barilla in pacchi da 5 kg, croissant Bauli a 14 rupie, Alpenliebe alla banana e ananas infilate in un hamburger (ma solo sulla confezione!). non desideravamo altro che possedere la Metro card: il potere che ci avrebbe garantito del cibo, ma a placare le nostre manie cleptomani è bastato pensare alla perquisizione che ci attendeva all’uscita – ovviamente uomini e donne separate-.
Ora vi salutiamo, non abbiamo altro tempo da dedicarvi..la movida notturna di Bangalore ci aspetta!!

Hi guys!!No lessons today, but the alarm rang early because we had to leave at 8.00.                                     We reached the street children’s home “Bosco Mane” at Chamrajpet, and we spent the morning playing, dancing and drawing with the children. It was a wonderful and touching experience because we had the opportunity to discover an unknown aspect of India. After eating a “good” thali at Sana-di-gé restaurant, we visited the Metro Cash and Carry Store where we saw how GDO operates in India. 
Now we have to go, Bangalore night life is waiting for us…why don’t you come along with us?        
Stay tuned.
Ilaria and Laura